Quando si pensa agli dei greci, la mente vola spesso a Zeus, Atena o Apollo, figure grandiose e amate dal popolo antico, ciascuna rappresentativa di ideali come potere, saggezza e bellezza. Ma c’è un dio che, seppure meno amato e celebrato, incuteva al tempo stesso timore reverenziale e fascinazione irresistibile: parliamo di Ares, il temuto dio greco della guerra.
Violento, irascibile e sanguinario, incarnava tutto ciò che di più primitivo e brutale esisteva nell’animo umano. Considerato spesso l’antitesi degli altri dei olimpici, che rappresentavano equilibrio e armonia, Ares era invece il simbolo della guerra senza controllo, della furia cieca e delle passioni sfrenate.
Nonostante fosse generalmente mal visto per la sua aggressività e brutalità, proprio queste sue caratteristiche lo rendevano una figura profondamente affascinante e complessa, in grado di suscitare emozioni contrastanti di paura, rispetto e persino ammirazione. Questa dualità era forse il motivo principale per cui Ares, pur non essendo amato, risultava indispensabile nell’immaginario mitologico greco, rappresentando la realtà inevitabile della guerra e il lato oscuro dell’animo umano.

Chi era davvero Ares?
Ares era il figlio di Zeus ed Era, e rappresentava tutto ciò che di più brutale e incontrollato esisteva nella guerra. Diversamente dalla sorellastra Atena, anche lei divinità guerriera, Ares incarnava il lato selvaggio della battaglia: la violenza pura, la rabbia cieca e la sete di sangue. Non a caso, spesso nei racconti mitologici, gli altri dei lo guardano con diffidenza o addirittura disprezzo, quasi temendo che la sua ira potesse rivolgersi persino contro di loro.
Inoltre, non era solo temuto dagli uomini: perfino suo padre Zeus, il re degli dei, spesso faticava a controllarlo, preoccupato dal caos che poteva scatenare. Non era insolito vederlo partecipare direttamente alle battaglie umane, prendendo parte agli scontri e spargendo panico tra i soldati. Tuttavia, Ares non era invincibile: in diversi miti viene sconfitto, umiliato o ferito, mostrando una vulnerabilità che lo rendeva ancora più intrigante agli occhi dei Greci.
Se siete affascinati dalle radici della nostra cultura e volete riscoprire le storie che hanno plasmato l’immaginario dell’antichità, vi suggerisco di leggere La Mitologia Romana: Origini e Influenze della Cultura Classica. Un articolo chiaro e ben strutturato, che ripercorre la nascita del pantheon romano, le sue connessioni con la mitologia greca e l’impatto duraturo che queste narrazioni hanno avuto sull’arte, la letteratura e il pensiero europeo. Un ottimo punto di partenza per chi vuole avvicinarsi al mondo classico con uno sguardo insieme storico e culturale.
Le leggende più affascinanti su Ares
La mitologia greca ci regala numerose storie incredibili sul conto di Ares. Una delle più celebri riguarda la sua relazione con Afrodite, dea dell’amore e della bellezza. La loro storia d’amore clandestina, infatti, è una delle più narrate e amate dagli appassionati di miti greci.
Afrodite era sposata con Efesto, il dio fabbro noto per il suo aspetto poco attraente. Nonostante ciò, Afrodite rimase irresistibilmente attratta dal fascino guerriero di Ares. I due iniziarono così una relazione segreta, finché un giorno Efesto, scoperto il tradimento, decise di vendicarsi. Fabbricò una rete magica invisibile e catturò i due amanti mentre si trovavano insieme. Esposti davanti agli altri dei, Ares e Afrodite divennero oggetto di derisione e scandalo sull’Olimpo. Ma, nonostante ciò, la loro passione rimase immutata e continuò a lungo, simbolo della forza irrazionale e incontrollabile dell’amore.
Un’altra storia interessante riguarda la rivalità tra Ares e Atena, entrambi simboli della guerra ma in modi opposti. Atena rappresentava strategia, intelligenza e controllo, mentre Ares incarnava caos, istinto e furia incontrollabile. Questa differenza portò spesso i due a scontrarsi. In diverse occasioni mitologiche, Atena ebbe la meglio sul fratello, dimostrando come la ragione spesso prevalga sull’istinto puro. Questi confronti rappresentavano simbolicamente la continua lotta tra ordine e caos.

Le battaglie più famose con Ares protagonista
Nei miti greci, Ares è spesso protagonista di battaglie spettacolari. Uno degli episodi più noti lo vede coinvolto nella guerra di Troia, dove naturalmente si schierò al fianco dei Troiani contro gli Achei. Qui, però, la sua presenza non risultò decisiva: Atena, schierata con gli Achei, riuscì più volte a mettere in difficoltà il fratello guerriero, dimostrando la superiorità della tattica sulla forza bruta.
Durante questa guerra epica, Ares combatté direttamente sul campo di battaglia, seminando distruzione e paura tra i soldati. Fu ferito persino dal mortale Diomede, sostenuto dalla dea Atena. Umiliato e furioso, Ares tornò sull’Olimpo lamentandosi con Zeus, ma non ricevette molta compassione da parte del padre, evidenziando ancora una volta la sua natura impulsiva e poco strategica.
Un’altra importante leggenda che coinvolge Ares è quella della sua lotta contro Eracle, l’eroe più famoso della mitologia greca. Durante una delle sue dodici fatiche, Eracle dovette affrontare Cicno, un figlio di Ares noto per la sua ferocia in combattimento. Naturalmente, Ares si schierò dalla parte del figlio. Tuttavia, Eracle riuscì a uccidere Cicno, provocando la rabbia di Ares che lo affrontò direttamente. Ma Eracle, protetto dagli altri dei e dalla sua straordinaria forza, riuscì a respingere persino il dio della guerra, dimostrando ancora una volta la superiorità degli eroi supportati dalla virtù e dalla giustizia.
Ares è presente anche in altre battaglie epiche e conflitti mitologici minori, in cui spesso fungeva da elemento destabilizzante e caotico. In alcuni racconti, è addirittura visto come un guerriero valoroso, capace di ispirare coraggio nei suoi alleati, anche se più frequentemente la sua presenza veniva associata alla sofferenza e alla morte.
Ares nella mitologia romana: Marte
Nella mitologia romana, Ares corrisponde a Marte, che però aveva caratteristiche ben diverse rispetto al suo equivalente greco. Marte era venerato non solo come divinità guerriera, ma anche come protettore dell’agricoltura e garante della stabilità e prosperità dello stato romano. A differenza di Ares, Marte era rispettato e ammirato dai romani, che gli dedicavano feste e rituali come il mese di marzo, a lui intitolato. Questo testimonia come Marte fosse percepito in modo molto più positivo rispetto al violento e temuto Ares dei Greci.

Il culto di Ares nell’antica Grecia
Nonostante fosse spesso mal visto per la sua violenza, il culto di Ares esisteva e aveva un’importanza notevole in varie zone della Grecia. Sparta, famosa città guerriera, era naturalmente uno dei luoghi principali del culto di Ares. Gli Spartani, noti per la loro disciplina militare e il coraggio in battaglia, consideravano Ares come una figura da venerare e temere, simbolo di potere e determinazione.
In altre città greche, invece, il culto di Ares era più marginale e talvolta era accompagnato da riti che cercavano di placare la sua ira o tenerlo lontano, visto che la sua presenza significava guerra e sofferenza. In molti luoghi si praticavano sacrifici animali e cerimonie rituali per propiziare la sua benevolenza o per calmare la sua furia.
Conclusioni
Ares rimane uno dei personaggi più complessi e affascinanti della mitologia greca. Violento, passionale, tragico e spesso perdente, il dio della guerra continua ad affascinarci con le sue storie di sangue, amore e battaglie epiche. Nel ricordare i suoi miti e le sue leggende, scopriamo qualcosa in più anche su noi stessi: il bisogno, tutto umano, di dare un volto ai nostri istinti più profondi e incontrollabili.
Approfondimenti
Per chi desidera approfondire la figura del dio della guerra nel mondo antico, ecco tre letture complementari che ne illuminano aspetti diversi, dalle origini mitologiche greche fino alla trasposizione e trasformazione romana:
- Ares: il dio della guerra secondo la mitologia greca
Un articolo chiaro e sintetico che introduce Ares come divinità greca, soffermandosi sulle sue caratteristiche più salienti: l’impulsività, la violenza e il disprezzo degli altri dèi. Utile per chi cerca una panoramica iniziale, arricchita da aneddoti mitologici e curiosità sulle rappresentazioni artistiche. - Il culto di Marte nell’antica Roma
Un approfondimento ricco di dettagli sul passaggio da Ares a Marte, ovvero su come i Romani abbiano reinterpretato la divinità bellica greca. Il testo esplora il ruolo centrale di Marte nella religione e nella politica romana, analizzando feste, rituali e simbolismi militari. Un’ottima lettura per comprendere il radicamento del dio nella cultura romana. - Ares – Dio greco della guerra
Traduzione di un articolo di World History Encyclopedia, questo contributo offre una visione più ampia e contestualizzata di Ares all’interno del pantheon greco e del mondo antico. L’approccio è storico-divulgativo, ben documentato, e adatto a chi cerca un equilibrio tra narrazione mitologica e riflessione culturale.

